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venerdì 5 aprile 2019

Il mistero della Natività di Caravaggio.

di Francesco La Mantia.
In una buia e tempestosa notte del 1969 il dipinto a olio su tela realizzato dal pittore italiano Caravaggio, fu trafugato dall'oratorio di San Lorenzo a Palermo e ancora oggi la sua scomparsa risulta un mistero per le autorità.
La tela, di cm 268 x 197, racconta la nascita di Cristo, traducendo un realismo autentico che rende l'episodio "vero". I santi, le madonne del Caravaggio hanno le fattezze degli emarginati, dei poveri che egli bene aveva conosciuto durante il suo peregrinare e fuggire in lungo e in largo per l'Italia.Il valore del dipinto di aggira attorno ai 30 milioni di euro ed è inserito nella lista dei dieci capolavori più ricercati dalle polizie di tutto il mondo, dal giorno del furto sono emerse diverse teorie sul destino dell'opera, una dice che dopo diversi tentativi di vendita andati a vuoto probabilmente per le precarie condizioni della tela, questa sarebbe stata seppellita nelle campagne di Palermo, insieme a cinque chili di cocaina e ad alcuni milioni di dollari, dal narcotrafficante Gerlando Alberti. Ma nel luogo indicato dal pentito Vincenzo La Piana, nipote di Alberti, la cassa di ferro con la tela non fu trovata.Un'altra teoria dice che nel 1996 Giovanni Brusca riferì che il dipinto sarebbe invece stato riconsegnato in cambio di un alleggerimento dell'applicazione dell'articolo 41 bis. Lo Stato italiano rifiutò l'offerta. Un altro pentito, Salvatore Cancemi, dichiarò che la Natività sarebbe stata esposta durante alcune riunioni della "Cupola" quale simbolo di potere e prestigio.Un ultima teoria nel 1970 il boss Badalamenti l'avrebbe trasferita in Svizzera in cambio di una forte somma di franchi ad un antiquario svizzero, giunto a Palermo per definire l'affare. Grado riferisce anche che Badalamenti gli avrebbe detto che il quadro era stato scomposto per essere venduto sul mercato clandestino[4]. La storia, come ricostruita dalle nuove indagini rilanciate dalla Commissione parlamentare antimafia della XVII legislatura, è raccontata puntualmente da Riccardo Lo Verso nel suo libro "La tela dei boss" (2018).

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