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venerdì 5 aprile 2019

Dopo 50 anni ancora non si sa la verità.

di Silvia La Mantia.
Rubata e sparita nel nulla da 49 anni, la celebre Natività di Michelangelo Merisi da Caravaggio portata via dall’oratorio di San Lorenzo, nel cuore storico di Palermo nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969 non è andata distrutta. È la novità che emerge dalla relazione della presidente della Commissione parlamentare antimafia nella passata legislatura, Rosy Bindi sull’inchiesta svolta dalla Commissione e che sarà presentata a Palermo. Un pentito di mafia ha raccontato che l’opera è finita in Svizzera.Qualcuno dice che il lavoro fu rubato dai feroci corleonesi per poi divenire, molti anni dopo, l’oggetto di un tentato scambio della mafia in cambio dell’alleggerimento del 41 bis, il regime di carcere duro per i detenuti mafiosi. Qualcun’altro, invece, sostiene che venne seppellito insieme ai tesori accumulati dal boss Gerlando Alberti, e quindi dimenticato in qualche oscuro forziere nascosto chissà dove. Ma c’è anche chi lo dava per distrutto: conservato maldestramente in una stalla in attesa di piazzarlo al mercato nero, divenne cibo per topi e maiali. E invece no. Il Caravaggio perduto potrebbe esistere ancora. Potrebbe fare bella mostra in qualche collezione privata, talmente esclusiva che sarebbero veramente in pochissimi quelli ammessi ad ammirarla. Oppure potrebbe essere conservato in una cassetta di sicurezza, una cassaforte nel caveau di una banca estera per celare il più esclusivo dei dipinti.

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