di Francesca Ilarda
Gli studenti del terzo e quarto liceo del Benedetto Croce e Regina Margherita si sono riuniti nel teatro di quest’ultimo con Giuseppe Piraino per trattare l’argomento mafia, legalità e ribellione a Cosa nostra. L’imprenditore antiracket si è ribellato al pizzo riuscendo a far arrestare, grazie ad un filmato, dove viene documentato la richiesta di denaro da parte di un presunto “mafiosetto”.
L’incontro con i ragazzi è stato organizzato dalla prima circoscrizione con l’ausilio della preside del liceo ospitante. Durante i primi minuti dell’incontro è stato visionato il video nascosto fatto da Piraino al richiedente di pizzo. Successivamente è stato aperto un dibattito i cui i ragazzi hanno espresso delle loro curiosità e domande. Tra queste è stato chiesto se in questa scelta si sentisse supportato dallo stato o dalle istituzioni, o se invece si sentisse solo. Piraino ha risposto: “Si, mi sono sentita e mi sento appoggiato e aiutato. Per esempio qui sono presenti due membri delle forze dell’ordine e questo sta ad indicare che comunque lo stato è presente e si interessa. Inoltre ho anche ricevuto una chiamata dal sindaco e mi ha fatto piacere più che altro per il sostegno e la vicinanza.” I ragazzi sono intervenuti chiedendogli quanto gli fosse servito, se lo avesse avuto, il supporto della moglie in tutta questa situazione, la sua risposta è stata netta: “Molto, perché se non lo avessi avuto ci avrei pensato due volte a fare quello che ho fatto.” Inoltre i ragazzi sono intervenuti ulteriormente chiedendogli se avesse paura per se stesso e per la sua famiglia, la sua risposta è stata: “Si, naturalmente la paura c’è ed è abbastanza normale, ma ho avuto il sostegno della mia famiglia”.
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