L’incontro con l’imprenditore famoso Giuseppe Piraino.

di Carlotta Spalletta.

La platea composta dagli studenti, dalla preside, dai professori e da alcuni rappresentanti della prima circoscrizione, ha ascoltato in modo attento e puntuale il racconto dell’ imprenditore.
È stata la preside Pia Blandano la prima a prendere parola, che ha ringraziato tutte le persone presenti, facendo una breve introduzione.

Subito dopo si è preso parte alla visione del video che ha reso “famoso” questo giovane costruttore . 

Nelle immagini si vede Piraino che con una telecamera nascosta, cerca di incastrare un “mafiosetto” soprannome che attribuisce al suo estorsore. 

Nel video si vedeva tutto il coraggio di Piraino che, davanti alle minacce del mafioso, non si è fatto intimorire. 

Il mafioso diceva con fare quasi dimesso che non voleva solo il pizzo, bensì dell’ aiuto sotto forma di denaro, per di più invitando gli operai del cantiere a lasciare il posto. 

L’ imprenditore decide allora di giocarsi l’ ultima carta, facendo un esplicito riferimento agli “sbirri” e ad una vaga possibilità di denuncia. 

A quel punto ha sottolineato Piraino: “E’ entrato spavaldo ed è uscito balbettando”. 

Ma ha evidenziato l’imprenditore nella sua vicenda che è stato fondamentale il supporto della famiglia che gli è stata vicina nel denunciare. 

L’imprenditore ha rivolto anche un messaggio alla polizia, riuscendo a scaturire nel mafioso un senso di paura che lo porta a balbettare e a cercare una via d’uscita dalla situazione. 

L’imprenditore subito dopo la conversazione e il confronto con la moglie, decide di denunciare l’accaduto. 

Successivamente l’incontro ha proseguito con un discorso fatto da Piraino, dove invoglia ai presenti a dire che “la mafia fa schifo”, che anche il bullismo è una forma di mafia, l’uso di sostanze stupefacenti, non buttare la spazzatura in orario, perché sono pur sempre dei piccoli gesti vandalici. 

Egli cerca quindi di far capire ai ragazzi che bisogna sempre denunciare ciò che non và. 

Alla fine del dibattito gli studenti hanno fatto un paio di domande all’imprenditore e infine per mostrargli la loro solidarietà, i ragazzi gli hanno consegnato una targa e fatto delle foto insieme.